COSA VEDERE A MAMOIADA, TRA TRADIZIONE E MISTERO

MAMOIADA

C’è un luogo in una delle isole più antiche del Mediterraneo, che pulsa nel cuore della Barbagia, avvolto tra tradizione e mistero, Mamoiada. Un luogo che ancora oggi conserva tradizioni millenarie e una storia antichissima.

Un passato di cui il patrimonio archeologico ne è una testimonianza, dalle domus de Janas, le case delle fate, ai menhir e i nuraghi. Questo piccolo paese affascina e accoglie ogni visitatore del mondo.

Mamoiada non è annoverata tra i borghi piú belli a livello architettonico, ma puó sicuramente competere con tante altre realtà per la sua storia forte e identitaria.

SU HANTARU VEZZU

Mamoiada

Mamoiada vanta un presente caratterizzato da una tradizione agraria molto forte, alimentata in questi ultimi anni dalla crescita sempre più fiorente dell’attività vitivinicola. Motivo di orgoglio è la produzione di un’ampia varietà di vini pluripremiati e di ottima qualità. Nei dintorni del paese si estendono i vigneti che in ogni periodo dell’anno regalano paesaggi meravigliosi.

Un paese in cui l’artigianato di qualità ha ancora valore, in cui i prodotti tipici a km zero si distinguono per la loro genuinità, in cui la tradizione viene portata avanti con grande passione.

Conosciuto a molti per il fascino dei Mamuthones e Issohadores che oggi fanno parte delle maschere del Carnevale barbaricino, rappresentate con onore da due associazioni (Associazione culturale Atzeni e Pro Loco). Maschere la cui origine si perde nella notte dei tempi, in quei riti ancestrali governati un tempo dal ritmo delle stagioni.

Sant’Antonio Abate e “sa prima essida”

Il 17 gennaio in onore di Sant’Antonio Abate, si celebra la più grande festa popolare del paese con “sa prima essida”, ovvero, la prima uscita dell’anno di Mamuthones e Issohadores. In questa giornata tutto il paese è avvolto dal calore dei fuochi, le viuzze si animano, in un clima familiare e di convivialità. Le maschere danzano e propiziano la buona annata agraria intorno al fuoco. Ogni rione del paese ne prepara uno e attorno a questi le maschere si muovono portando a compimento il loro rito.

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Non è facile datare le maschere di Mamoiada, infatti, hanno ancora oggi un’origine incerta e solo grazie alla tradizione orale, il loro rito è potuto arrivare sino ai giorni nostri.

La festa inizia il 16 gennaio, il prete benedice il primo fuoco nel piazzale della chiesa di Santa Maria, insieme ai fedeli e alla statua del santo, fanno 3 giri intorno al fuoco.

Per l’occasione si preparano i dolci tipici di Sant’Antonio, caschettas, coccone in mele, papassinu biancu e nigheddu da offrire in onore al Santo. Dolci che ancora conservano le tradizionali ricette di un tempo a base di ingredienti originali, come zafferano e “sapa”, vino cotto. Per la loro realizzazione ci si affida spesso alle nonne o alle zie che custodiscono questo antico sapere.

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COCCONE IN MELE

Museo delle Maschere Mediterranee

Con una così forte vocazione, Mamoiada non poteva che ospitare uno tra i musei più suggestivi d’Europa, il Museo delle Maschere Mediterranee, che della tradizione barbaricina fa il suo punto di forza.

La visita si apre con un coinvolgente filmato introduttivo, quindici minuti di emozioni pure, che immergono il visitatore nell’atmosfera che si respira a Mamoiada per i festeggiamenti di Sant’Antonio Abate.

A seguire la seconda sala dedicata alle Maschere della Barbagia, una zona che ancora oggi tiene vive queste antiche tradizioni. Oltre alle maschere di Mamoiada sono presenti i Boes e i Merdules di Ottana, insieme a Sa Filonzana e i Thurpos di Orotelli. Il fulcro della visita gira intorno al concetto di morte e rinascita, a simboleggiare il ciclo della vita e della natura che si ripetono continuamente.

La terza sala ospita, invece, le maschere che arrivano da parti diverse del Mediterraneo e che hanno la particolarità di indossare elementi comuni come pelli di animale e campanacci, e praticare gli stessi rituali legati al mondo agrario.

Il museo segue un filo conduttore che accomuna vari paesi del Mediterraneo e tra i suoi obiettivi vi è la diffusione delle tradizioni arcaiche, di quello che è solo un piccolo paese, ma che racchiude un grande mondo culturale.

Al momento il museo non è visitabile per un cambio di gestione, ma noi mamoiadini ci auguriamo presto di poterlo vedere aperto, perché non può mancare la visita durante una tappa a Mamoiada.

Le chiese campestri, San Cosimo e Loret’Attesu

In tanti conoscono il bellissimo santuario dei Santi Cosma e Damiano, che dista solo 5 km dal paese di Mamoiada e che noi chiamiamo più comunemente San Cosimo. Intorno alla chiesa centrale, sorgono le bianche “humbissias”, piccole stanze un tempo adibite a luogo di sosta per i novenanti. A fine settembre si anima per le celebrazioni della festa in onore ai due Martiri.

Un luogo magico e molto caro ai mamoiadini, che un tempo è stato un importante luogo di scambio. Infatti, ospitava un grande mercato a cui confluivano i paesi vicini e in cui si scambiavano prodotti alimentari o utensili della vita quotidiana.

Il santuario offre scenari paesaggistici straordinari in ogni stagione ma, a mio parere, è in autunno che dà il meglio di sé, con i colori che si accendono e colorano il paesaggio circostante.

Loret’Attesu è l’altra chiesa campestre del paese, situata nel rigoglioso altopiano Elisi, a soli 2 km da Mamoiada e immersa nei vigneti. Viene chiamata impropriamente Loret’Attesu, ma è dedicata alla Madonna della neve la cui festa si celebra a inizio Agosto.

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Forse anche per distinguerla dalla chiesa pisana Nostra Signora di Loreto, situata nel centro storico del paese. La sua cupola è uno dei tratti caratteristici dello skyline paesano.

Nostra Signora di Loreto

Vi consiglio di visitare il portale https://www.mamoiada.org/ se volete approfondire sulle chiese o le maschere.

Cosa vedere a Mamoiada

Cosa vedere quindi a Mamoiada? Oltre il museo o i musei quando saranno fruibili, Mamoiada conserva un grande patrimonio archeologico, in cui si contano svariate domus de janas. Potrete visitare uno dei laboratori artigiani oppure degustare un buon vino in una delle tantissime cantine o vivere l’esperienza della vendemmia.

Le domus de janas

Tra le più particolari che si distinguono dalle altre per la loro unicità, ci sono sicuramente le domus de janas di Istevene.

ingresso domus de janas istevene

Non facili da trovare, perchè non segnalate, ma che valgono sicuramente la visita. Si trovano in un terreno privato sulla strada che porta verso Fonni. La loro singolarità è data dal fatto che all’interno di una di esse sia scolpita una protome taurina, delle incisioni e delle coppelle, che sono una rarità nelle domus de janas del nuorese.

PROTOME TAURINA

Il complesso comprende sei ipogei di piccole dimensioni e che si aprono su diverse altezze. Una di queste è sicuramente la più interessante, costituita da due cellette comunicanti tra di loro grazie ad un’apertura. Nella cella sulla destra, proprio al centro del vano, si trova un pilastro dove poter ammirare il rilievo della protome taurina.

All’interno del paese, invece, potrete visitare le domus del janas di “Sa ‘e Mazzozzo” e quella di “S’eredadu“, su entrambi i siti si trovano anche i menhir.

domus de janas s'eredadu

Un’altra menzione particolare la dedico alla Stele di Boeli, la magnifica Perda Pintà, oggetto di studi passati e che ancora oggi è avvolta dal mistero. Si tratta di una stele megalitica risalente al periodo 3200- 1800 a. C. Il suo ritrovamento avvenne per caso all’interno di un cortile privato durante la costruzione di una casa nel 1997.

PERDA PINTA

Una gigantesca lastra di granito caratterizzata da incisioni di coppelle e cerchi concentrici. Il fatto che sia incisa solo da un lato, fa pensare che sia stata disposta erroneamente come un menhir e che non si tratti di un monolite. Tra le varie teorie si pensa venisse utilizzata per il culto dell’acqua.

Sul sito di https://www.donnanuragica.com/ trovate informazioni più approfondite riguardo ai siti archeologici di Mamoiada.

Gli artigiani

Mamoiada annovera nel suo patrimonio culturale anche un fiorente settore dell’artigianato, meno variegato rispetto al passato, ma ugualmente ricco. In paese esisteva l’artigiano del velluto e delle “sohas“, le funi di giunco intrecciato utilizzate dagli Issohadores.

MAMUTHONES

Tanti sono i mascherai, gli artigiani delle maschere, che con le loro sapienti mani scolpiscono e creano vere e proprie opere d’arte. Pezzi di artigianato unici fatti interamente a mano lavorando vari tipi di legno, tra cui quello più utilizzato è l’ontano nero.

MASCHERAIO

Oggi sono varie le botteghe artigiane in cui è possibile ammirare un artigiano mentre realizza le maschere, le scolpisce con attenta precisione e le modella con fierezza. Il mestiere del mascheraio non è solo passione, ma nasce soprattutto dalla forte e sentita identità di coloro che hanno scelto di intraprendere questa professione.

Il vino

Mamoiada è un mix di tante sensazioni messe insieme, capace di risvegliare i cinque sensi. Il gusto coi dolci tipici, l’udito col suono dei campanacci, il tatto col legno delle maschere artigianali, la vista con le colline immerse nel verde e l’olfatto col profumo del vino.

Venire a Mamoiada e non assaggiare un buon bicchiere di vino Cannonau è cosa di cui pentirsi. Scherzi a parte, grazie al lavoro svolto in questi anni dalle cantine più grandi, il paese di Mamoiada, vanta una fervente attività vitivinicola, che cresce di mese in mese con la nascita di nuove cantine.

VINO

Il territorio di Mamoiada si distingue per l’alta produzione di vino Cannonau, un vino rosso realizzato con metodo tradizionale da uve Cannonau. Negli ultimi anni si è riscoperto un vitigno autoctono a bacca bianca, la Granazza, il cui prodotto è considerato oggi un vino di nicchia.

La diversa esposizione dei vigneti che passano dai 600 ai 900 metri di altitudine permette di diversificare i prodotti e rende il paesaggio vitivinicolo mamoiadino in continua evoluzione.

VENDEMMIA

Il mondo del vino cresce di pari passo alla gastronomia, con eccellenti realtà legate alla cucina tipica locale, dove sperimentare un vero e proprio percorso enogastronomico.

Cosa si può visitare nelle vicinanze?

Cosa si può vedere nelle vicinanze? Mamoiada è un ottimo punto di partenza se si vuole visitare la Barbagia e qui di seguito vi allego alcuni articoli che ho scritto qualche mese fa. Sarà un’esperienza a stretto contatto con la cultura sarda più autentica.

ORGOSOLO, UN GIORNO NEL CUORE DELLA BARBAGIA

GAVOI, COSA VISITARE NEL PAESE DEL FIORE SARDO

LODINE, LUOGO INCANTATO E RICCO DI MAGIA

MINI GUIDA DI NUORO, L’ATENE DELLA SARDEGNA

Ciao a tutti, mi chiamo Marta, mi definisco un'instancabile sognatrice, con la passione dei viaggi zaino in spalla e una gran voglia di vivere e scoprire. Vi racconterò della Sardegna e dei mie viaggi nel mondo!

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