COSA VEDERE IN UN GIORNO A SAN SPERATE

Cosa vedere in un giorno a San Sperate? Vi porto alla scoperta di una cittadina a soli 20 km da Cagliari in un itinerario di un giorno per ammirare i murales e conoscere la storia di Pinuccio Sciola.

San Sperate

San Sperate è oggi un paese di artisti e tra gli artefici di quel risveglio sessantottino che ha interessato altre località sarde. Qui compaiono negli anni Sessanta i primi murales, grazie a uno degli artisti sardi di maggior spicco, Pinuccio Sciola. Un progetto ambizioso il suo, che ha dato il via a tantissime manifestazioni artistiche sarde e internazionali. A questo nascente movimento artistico si unì anche uno dei muralisti più conosciuti in Sardegna, Angelo Pilloni.

murales

In questa cittadina si contano oltre 300 murales, legati alla tradizione agraria e rurale della Sardegna, opere da ammirare come in un museo a cielo aperto. San Sperate accoglie i suoi visitatori in un giardino di frutteti immersi nella natura. Rappresenta infatti, il centro di maggiore produzione agricola in Sardegna e sono molto famosi i suoi agrumi e le sue pesche.

arte san sperate

Le origini di San sperate sono databili all’età nuragica, all’interno del paese è stato ritrovato un modellino di nuraghe custodito al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari. Tra i tanti ritrovamenti è di grande interesse quello della Maschera Ghignante risalente al periodo punico. Si tratta di una maschera apotropaica ( che allontana le influenze maligne) realizzata in argilla beige, da ammirare al Museo Archeologico di Cagliari.

Il nome San Sperate deriva presumibilmente da una statua del martire Speratus ritrovata nella zona. Nel periodo del dominio vandalico, infatti, molti vescovi africani esiliati in Sardegna, portavano con sé reliquie di santi. Nel luogo del ritrovamento oggi compare la chiesa parrocchiale di San Sperate.

In centro potrete fare un passo indietro nella storia facendo una passeggiata nel quartiere storico di San Giovanni, dove spiccano le tipiche case campidanesi. Fatte di materiali semplici come mattoni di terra cruda (làdiri) e paglia, rappresentano ancora un caratteristico esempio di architettura tradizionale sarda. Caratteristici sono anche i bellissimi portali che si aprono nelle corti.

casa campidanese
portali san sperate

Murales

Tra le vie del paese compaiono di tanto in tanto i bellissimi murales, nati per la prima volta nel 1968. Erano anni di grane fermento politico e dopo varie esperienze in Europa, l’artista Pinuccio Sciola decise di tornare nella sua terra. Con la sua arte riuscì a coinvolgere i suoi paesani in occasione del Corpus Domini. Insieme ai suoi amici dipinsero le case di terra cruda di calce bianca, un bianco accecante che diede inizio al muralismo di San Sperate. Opere d’arte di immensa bellezza in cui temi antropologici si alternavano a quelli politici.

san sperate

Negli anni a venire tanti furono gli artisti nazionali e internazionali ad alternarsi sulla scena artistica del paese. Ognuno ha lasciato la sua impronta rendendolo un centro di grande fervore culturale. La lotta sessantottina è ormai lontana, ma rimane ciò che che hanno saputo trasmettere questi murales, in un periodo in cui l’arte era il motore della lotta sociale.

murales san sperate

Vecchi murales, quindi, che si perdono tra quelli di più fresca realizzazione in cui si raccontano tradizioni rurali, storia e vita della comunità. A San Sperate è forte l’impronta lasciata da Sciola nel voler fare del suo paese natale un laboratorio di creazione, che ha visto la partecipazione entusiasta dei suoi abitanti.

Pinuccio Sciola e il Giardino Sonoro

Artefice di una delle più grandi forme di Arte Ambientale e Pubblica in Italia, Pinuccio Sciola è stato un formidabile promotore della cultura e della tradizione sarda. Grazie alla suo essere instancabile animatore culturale e artistico e alla sua attività di scultore ottenne numerosi riconoscimenti, oltre che numerose collaborazioni con artisti da varie parti del mondo. Il Giardino Sonoro è testimonianza della sua arte innovativa.

pietre sonore

La visita inizia con uno splendido filmato introduttivo in cui Sciola si racconta e mostra la lavorazione delle sue pietre sonore. All’interno del giardino, che è stato anche l’aranceto di famiglia, si compie un viaggio emozionale attraverso l’arte e la madre pietra, che Pinuccio ha saputo modellare in maniera del tutto unica e innovativa.

giardino sciola

Indescrivibile la sensazione che si prova ad ascoltare le pietre sonore che vengono semplicemente accarezzate, mentre si è circondati dal profumo degli agrumi. I suoni della natura vengono magicamente riprodotti dalle carezze su queste pietre di basalto o calcare lavorate a pettine, che vibrano come le corde di una chitarra. Visitare questo luogo incantato vi farà vivere un’emozione unica!

giardino sonoro

Sul sito https://www.psmuseum.it/ trovate tutte le informazioni.

Ciao a tutti, mi chiamo Marta, mi definisco un'instancabile sognatrice, con la passione dei viaggi zaino in spalla e una gran voglia di vivere e scoprire. Vi racconterò della Sardegna e dei mie viaggi nel mondo!

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