SRI LANKA IN 10 GIORNI

Lo Sri Lanka, una terra magnifica che mi ha lasciato tante emozioni. Visitare questo paese è un mix di sorprese, paesaggi e persone umane. Uno dei migliori viaggi mai fatti, una vera full immersion nell’isola che tutti chiamano “la lacrima dell’India”.

Colombo

Volo da Roma Ciampino con la Kuwait Airways , scalo in Kuwait e arrivo a Colombo, la capitale dello Sri Lanka. Il centro lo si raggiunge col bus 187, che parte proprio di fronte all’uscita degli arrivi e che porta direttamente alla Central bus station di Colombo. L’arrivo è stato un po’ impattante: caos generale, gente che va e viene senza meta, bancarelle ad ogni angolo, tuk tuk che sfrecciano nel traffico, mille autobus carichi di persone. Dalla stazione un tuk tuk ci ha portate direttamente al nostro ostello, lo Star Anise Boutique (prenotato su Hostelworld), molto carino e accogliente.

Di questa città non ricordo granché, forse perché non mi ha lasciato nulla a livello personale. Si tratta di una città coloniale molto grande e disordinata, dove convivono ricchezza e povertà. Durante la nostra permanenza abbiamo fatto una breve visita al tempio di Gangaramaya. Un brutto temporale ci ha costrette a trascorrere la nostra prima serata a mangiare qualcosa in un market vicino all’ostello, con la consapevolezza che il giorno dopo saremo partite per Sigirya.

Sigirya

Dalla stazione centrale di Colombo , partono tanti bus per varie destinazioni, il nostro ci avrebbe portate a destinazione in 5 ore. La zona di Sigirya è un po’ selvaggia, con piccole case immerse nel verde della bellissima foresta. Il nostro alloggio per 3 giorni è stato casa di Pinthu, il simpatico gestore di Pinthu’s Home Stay (anche questo prenotato su http://www.booking.com). Insieme a sua moglie ci hanno fatte sentire a casa e trattate come se fossimo loro figlie, hanno cucinato per noi e ci hanno anche portato a spasso a scoprire la zona.

Il prezzo e il servizio non hanno paragoni e ci ha dato la grande possibilità di stare a diretto contatto con le persone locali. Con il suo tuk tuk, Pinthu ci ha accompagnate lo stesso giorno del nostro arrivo a vedere il tempio di Dambulla. Uno dei templi più suggestivi e meglio conservati di tutto lo Sri Lanka, patrimonio dell’umanità dal 1991. Si tratta di un tempio scolpito nella roccia con all’interno 153 statue di Buddha e svariate pitture sparse in 5 grotte. Si trova in cima a una collina raggiungibile in 15 minuti a piedi, attraverso una lunga scalinata. Tutto intorno scimmie e paesaggi stupendi. Si respirava un’aria di pace e tranquillità. L’ingresso al tempio non è gratuito, costa 1500 rupie, l’equivalente di quasi 20 euro, ma li vale assolutamente tutti.

La sera Pinthu e la moglie ci hanno preparato un’ottima cena a base di piatti tipici locali. Kottu, piadine tritate e condite con verdure, Roti, piadina tipica e Dhal, zuppa principalmente fatta di lenticchie e altri legumi stufati e speziati. La cucina indiana mi ha appassionata tantissimo, soprattutto per il gusto, ma anche per la varietà di piatti unici e buonissimi. A volte devo dire troppo piccante, infatti, consiglio di essere sempre molto chiari nello specificare di non voler piccante se non lo gradite, perché ne abbondano.

Pidurangala e Lion’s Rock

Svegliarsi presto in viaggio non è così traumatico se c’è un motivo valido. Pinthu e il suo tuk tuk ci aspettavano per accompagnarci nel buio di una fresca mattina a vedere l’alba dall’altura di Pidurangala e ammirare la Lion’s Rock.

Il percorso sino in cima dura più o meno 30 minuti, inizia dal bosco sottostante, passando attraverso un tempio diroccato. Si prosegue poi per la gradinata e qualche passaggio un po’ complicato, in cui c’è bisogno di aggrapparsi alle rocce per continuare a salire e arrivare in cima. Tutto questo al buio, per cui è necessario portare con sé una torcia.

Nonostante tutto l’arrivo in cima ripaga alla grande! Lo spettacolo è assicurato ed è gratis! Da questa roccia si può vedere anche la Lion’s Rock, nella cui cima si trova un antico palazzo fortificato. Un sito andato ormai perso, ma di cui sono ancora visibili le tracce. La cima è raggiungibile attraverso degli scalini, distribuiti su un’altezza di 370 metri. Questo monolite è oggi Patrimonio dell’ Unesco. Noi ci siamo accontentate di vederla da Pidurangala.

Lion's  rock

Polonnaruwa

Non avendo tanto tempo a disposizione, abbiamo studiato le tappe che erano più adatte al nostro percorso. Da qui la scelta di visitare anche il sito di Polonnaruwa, a un’ora di tuk tuk da Sigirya. Uno dei siti archeologici più belli e ben conservati dello Sri Lanka, anch’esso Patrimonio dell’ Unesco. Sul sito si gira per lo più scalzi, in forma di rispetto per il luogo sacro, come molti posti in Asia e in Sri Lanka. In tantissimi luoghi sacri, non sono consentite nemmeno le calze. Il biglietto costa 25 dollari.

Kandy

Per noi era ormai arrivato il momento di proseguire il nostro viaggio, un bus ci avrebbe portate direttamente a Kandy. Il viaggio dura più o meno 4 ore, a suon di musica e luci psichedeliche. I bus in Sri Lanka sembrano quasi delle piccole discoteche mobili. La stazione di arrivo di Kandy è una grande piazza, in cui regna il caos più totale e lo smog è percepibile. Un tema troppo spesso tralasciato durante i viaggi è l’inquinamento, in Sri Lanka e non solo, si assiste spesso a piccoli fuocherelli a bordo strada, in cui viene bruciata la spazzatura e l’odore è talmente forte e sgradevole da doversi coprire naso e bocca. Nonostante ciò Kandy è un città molto carina che si sviluppa in collina, quindi per arrivare nella parte alta, abbiamo dovuto prendere un tuk tuk sino al Mountain View, un piccolo albergo stile coloniale, gestito da un giovane ragazzo, con una grande terrazza che offre una vista bellissima sull’intera cittadina.

Treno Kandy-Nuwara Eliya

Questa era solo una breve tappa del nostro viaggio, una sorta di scalo, perché è da qui che avremo preso poi il treno, tra i i più famosi al mondo, che è appunto quello che collega Kandy a Nuwara Eliya. Partenza alle 8:30 dalla stazione di Kandy, costo del biglietto per due 320 rupie. Non so descrivere l’attesa, avevamo aspettato così tanto quel momento che sembrava quasi un sogno stare lì. Intanto arrivavano sempre più backpackers come noi che avrebbero preso il treno. Il biglietto di seconda classe non ci dava diretto al posto , quindi il primo tratto lo abbiamo dovuto passare in piedi. Nonostante ciò abbiamo cercato di goderci al meglio ogni vista del paesaggio dal finestrino, ogni volto che ci sorrideva incuriosito, ogni venditore ambulante di cibi a noi sconosciuti e ogni spot per delle foto stupende. Questo è il tratto in treno tra i più suggestivi al mondo, perché attraversa tantissime piantagioni di thé, per cui lo Sri Lanka è così famoso. Ad oggi è stato il viaggio in treno più bello di sempre!!!

Nuwara Eliya

Arrivare a Nuwara Eliya significa trovarsi immersi nel verde delle piantagioni e sentire il contatto con la natura. Il nostro ostello era circondato da vecchie baracche e il centro del paese era distante. E’ stato un po’ difficile spostarsi senza mezzi pubblici, l’unico mezzo possibile era il tuk tuk. Motivo per cui abbiamo approfittato per fare delle escursioni in cui fosse compreso anche il transfer.

Consiglio la visita a una delle piantagioni di thè in cui è presente anche la fabbrica, per degustare le tante varietà e la visita alle cascate Lovers Leap, che sono assolutamente tra le cose da vedere se vi fermate in questa zona.

Ella

Dopo due giorni immerse nel verde, ci aspettava un nuovo treno, direzione Ella, cittadina giovane e carina. Molto intima e vivace, ricca di bar, ristoranti e meta molto gettonata da tutti i backpackers, ma anche dalle giovani famiglie. Il posto ideale per delle escursioni in mezzo alla natura, soprattutto per visitare il Nine Arch Bridge, uno dei ponti ferroviari più alti dello Sri Lanka. Costruito nell’epoca coloniale, molto caratteristico per la sua altezza e per i 9 archi di cui è composto e dai quali prende il nome.

Purtroppo qui non abbiamo trascorso tanto tempo, avevamo voglia di caldo, nel centro dello Sri Lanka, ad un’altitudine di 1000 metri sul livello del mare fa molto fresco. Proprio per questo motivo abbiamo scelto di proseguire il nostro viaggio verso sud e fare una pausa un po’ più lunga a Mirissa, per godere del sole e del mare prima di lasciare questo splendido paese. Prendere il bus in Sri Lanka è sicuramente un’ esperienza indimenticabile!!!

Mirissa

Da Ella verso sud la strada non è delle migliori e gli autisti corrono come pazzi lungo le curve a strapiombo. Diciamo che non è il massimo della sicurezza! In 6-7 ore di bus arriviamo a Matara, per poi prendere un altro bus di 20 minuti sino alla nostra destinazione finale, Mirissa.

Stavolta non avevamo prenotato nessun alloggio e avevamo deciso di cercarlo in loco, cosa molto semplice e conveniente, il nostro affittacamere si trovava molto vicino alla spiaggia principale. Il mare non era di certo bello come quello sardo o come le vicine Maldive e anche la movida non è certamente quella che si può trovare nelle spiagge thailandesi. I chioschi sulla spiaggia fanno a turno una festa ogni sera, in cui sono presenti anche alcolici, ma che sono molto cari, proprio perché il governo cingalese ne scoraggia l’abuso, idem per il tabacco.

I tre giorni di relax al mare ci hanno dato la carica per proseguire il nostro lungo viaggio, infatti il nostro rientro a Colombo non è stato la fine del viaggio, ma il via alla volta del Myanmar.


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Ciao a tutti, mi chiamo Marta, mi definisco un'instancabile sognatrice, con la passione dei viaggi zaino in spalla e una gran voglia di vivere e scoprire. Vi racconterò della Sardegna e dei mie viaggi nel mondo!

1 Comment

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